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AsiaticaFilmMediale 2004, Atiq Rahimi, cinema, cinema afghano, Earth and ashes, Khakestar-o-khak, neorealismo, Terra e cenere
Film presentato alla rassegna Asiatica Film Mediale, tenutasi a Roma. Atiq rahimi e’ scrittore e regista, nato in Afghanistan ma formatosi in Francia. Il film e’ tratto dall’omonimo romanzo dello stesso autore. E’ la storia di un viaggio, breve nella distanza, immenso nella drammaticita’ di un paese letteralmente devastato dalle guerre. Un anziano e’ in viaggio con il giovane nipote (reso sordo dai bombardamenti) per comunicare a suo figlio la perdita di tutta la famiglia a seguito della distruzione del proprio villaggio. E’ una diesamina spietata di una terra e un popolo esausti, un viaggio nel deserto. Sono assenti gli autori delle guerre, come a volerne fare un simbolo dell’orrore, quasi a sottrarne umanita’. Anche il figlio e’ assente, forse irrimediabilmente perso, corrotto dalla guerra e dai suoi regimi. Gli unici cui si affida la flebile speranza sono un lontano passato (l’anziano) ancora fatto d’umanita’ e un debole futuro (il nipote), minato dalla guerra. La fotografia e’ evocativa e curata e da sola sarebbe sufficiente ad esprimere la drammaticita’ dei contenuti. In piu’ punti sembra essere rievocata la lezione del neorealismo italiano, sia stilisticamente che contenutisticamente (il bambino che si attarda a far pipi’ sembra una citazione e un’attestazione di stima, a pagare il debito culturale). Se pensiamo anche a Giovani ladri di Meshkini emerge una piu’ forte e stretta connessione tra il cinema afghano (mediorientale in genere) e il nostro neorealismo che ci interroga sulla percezione che il mondo ha dello straordinario valore politico-artistico che il neorealismo ha assunto nella descrizione del fascismo e della ricostruzione italiana.