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Anche i ricchi pensano alla rivoluzione
Film fortemente influenzato dalla biografia dalla regista attrice, al punto da far recitare la vera madre, nel ruolo della made. La famiglia della Bruni Tedeschi davvero si traferì dall’Italia alla Francia per sfuggire ai pericoli che il sommovimento degli anni di piombo sembrava annunciare.
L’elaborazione che riproduce la Bruni Tedeschi sembra un onesta riflessione di un borghese, incapace di abbandonare i privilegi della propria classe ma al contempo consapevole della colpa insita nella sua appartenenza. E il titolo lo testimonia più che ampiamente.
Interessante anche il connubbio tra l’etica del cristianesimo (soprattutto nella sua versione più sociale) con le istatnze più rivoluzionarie del movimento comunista che la protagonista ripropone, durante l’excursus in tutta la sua vita.
Il film, seppure con uno stile piano e privo di grandi sussulti ed emozioni è connotato da riflessioni, rappresentate con genuinità ed originalità, venate anche da un piacevole stile leggermente surreale.